Partenza da Gavigno, di fronte alla Chiesa di Sant’Agostino. Si segue la strada inizialmente in leggera discesa che inizia a farsi marcata in corrispondenza della Fonte dei Piani – CAI 64. Dopo il primo tornante si abbandona la segnaletica CAI rimanendo sulla strada che inizia a farsi sterrata in corrispondenza delle ultime case isolate. Sempre in ripida discesa si attraversano boschi di castagno fino a giungere ad un quadrivio in loc. La Centrale. Seguiamo a dx il segnavia CAI 62 A che entra tra le case e diventa sentiero e, in due tornanti ci conduce al guado sul torrente Carigiola. Prestare attenzione!
Oltrepassato il corso d’acqua si affronta una ripida salita all’interno di un castagneto e, successivamente con alternanza di ripidi strappi e tratti in falsopiano a mezzacosta, si risale il corso del Carigiola.
Il percorso si snoda all’interno del vallone solcato da numerosi corsi d’acqua e punteggiato di spettacolari cascatelle e salti d’acqua. Al culmine di questo tratto è posto un bivio dove si interseca il sentiero CAI 62. Seguendo il ramo di destra si risale in direzione Cavarzano (eventuale via di fuga in caso di maltempo). Il nostro percorso prosegue invece in discesa verso sinistra, ad attraversare nuovamente il Carigiola. Nelle vicinanze è posta la cascata più spettacolare dell’itinerario.
Oltrepassato il corso d’acqua si affronta una breve scalinata al cui culmine si lascia il CAI 62 che prosegue sulla sinistra raggiungendo Gavigno in poco meno di mezz’ora; prendiamo invece a destra il sentiero in leggero falsopiano lungo la destra orografica del Carigiola.
Arrivati, a breve, alla biforcazione in corrispondenza di un edificio diroccato, si prende a sinistra in salita e, al bivio successivo, si svolta decisamente a sinistra. Inizia il tratto più impegnativo dell’itinerario caratterizzato da mezzacosta panoramici alternati a stretti tornanti, con pendenze talvolta “importanti”, che ci permette di uscire dalla stretta gola del Fosso della Rocca. Raggiunta quota 750 mt. il tracciato tende a farsi pianeggiante snodandosi lungo il fianco del Poggio Mandroli (sul versante opposto si può ammirare l’ardita cresta del Cigno Bianco). Il panoramico mezzacosta termina in corrispondenza dell’attraversamento del Fosso della Rocca, qui si seguono le tracce di un’antica mulattiera in salita che giunge ad un bivio vicino.
Sulla sinistra parte lo stretto e ripido sentiero, privo di segnaletica, che, con un po’ di attenzione permette di raggiungere la parte sommitale del Cigno Bianco; sulla destra la mulattiera prosegue, inerpicandosi nella faggeta fino a terminare sulla strada asfaltata Gavigno-Fossato.
Proseguendo in discesa per poche centinaia di metri si arriva ad una piccola pineta sulla sinistra all’interno della quale seguiamo una stretta traccia che scende nei campi sottostanti e poi, svoltando a destra, termina davanti a una casa. Seguiamo la strada di accesso fino ad un bivio dove scendiamo decisamente verso sinistra, all’interno dell’abitato di Gavigno, fino a rientrare al punto di partenza.